di Lorenzo Parolin[S3/99]
Ovunque si indaghi si scoprono solo torsoli: tutto divorato, tutto da ricostruire; solo debiti ce ne sono in abbondanza; e purtroppo, i conti da pagare vengono presentati al popolo, perché è a nome suo che sono stati accesi. Sta a vedere che la crisi l’hanno provocata quelli che hanno lavorato! Direttamente no, ma da sciocchi hanno lasciato che altri la scatenassero mangiando a ufo, e gliela addebitassero. Ora, essendo necessario un intervento di emergenza, assistiamo al tentativo dei grandi mangiatori (élite finanziarie e banche) di spremere il popolo e di colpevolizzare i poteri intermedi (politici, imprenditori ingordi, burocrati, evasori), per poter continuare a mangiare anche in periodo di crisi. È come se il bubbone si autoassolvesse classificandosi come sfogo naturale della pelle e si accanisse sui brufoli schiacciandoli senza tanti riguardi e inoltre intimasse a chi avrebbe il diritto di ricevere aiuti, di sborsare denari per coprire i buchi fatti da altri. Insomma, chi ha da avere gli tocca dare. I bubboni (i poteri forti), hanno purtroppo il potere di fare questo e altro; pertanto, preso di sorpresa, e desideroso di limitare i danni, il popolo dovrà stringere i denti e pagare; ma non si accontenti di qualche brufolo schiacciato, che pur va doverosamente eliminato; il suo progetto deve essere più ambizioso ed avere come traguardo l’eradicazione dei bubboni con dei decisi colpi di bisturi e l’eliminazione delle regole immorali che li privilegiano. Niente di meno! [Tratto da L8/33]
Rimettere in piedi economicamente l’Italia sarebbe un lavoro da ragazzi. Basterebbe far calare l’accetta (tanta è la quantità recuperabile) sugli sprechi, sull’evasione fiscale, sui parassiti, sui profittatori e sulla malavita. Manca però chi se ne voglia occupare.
[rif. www.lorenzoparolin.it S3/99]